Biografia

Carlo Cego nasce a Valdagno (Vicenza) il 10 luglio 1939.
Tra il 1947 e il 1966 vive a Roma dove, nel 1962, si diploma in Pittura con Franco Gentilini all’Accademia di Belle Arti. A Roma frequenta la libreria – galleria Al Ferro di Cavallo luogo d’incontro di artisti, poeti e scrittori.
Tra il 1966 e il 1968 è a Genova, dove lavora come scenografo nella fase inaugurale del teatrino sperimentale del “Teatro Stabile” e nel 1968 Gastone Novelli lo chiama come suo assistente presso il Liceo Artistico di Brera e a Milano rimane fino alla sua scomparsa.
Profondamente e coerentemente legato alla generazione di pittori che hanno creato e continuato la linea astratta della pittura italiana, Cego non ha mai partecipato a gruppi o movimenti ma ha lavorato dentro una linea di ricerca pittorica legata a una dimensione poetica e luministica. Il corpo della sua opera può essere letto all’interno di un «alfabeto e di una sintassi suscettibile d’infinite variazioni» nelle quali il vero soggetto è la ricerca della luce che entra nelle campiture cromatiche e nella densità della materia pittorica.
A partire dal 1980 trascorre lunghi periodi a Otranto, dove dipinge in una piccola casa-atelier conquistato dalla luce meridiana e dalla umanità del Salento e dove entra a far parte del gruppo di intellettuali e artisti che in quegli anni soggiornano nella città salentina.
In questo periodo la sua pittura, improntata fino ad allora a un geometrismo lirico, abbandona la forma costruita e sviluppa un linguaggio minimale fatto di linee colorate e ampi spazi bianchi che richiamano le Compenetrazioni iridescenti di Giacomo Balla.
Nel decennio successivo si assiste all’esplosione di un’utopia del colore che si connette con il senso lirico della superficie e con la dimensione reattiva del supporto nelle infinite variazioni cromatiche della materia pittorica. Le opere più recenti sono grandi tele, quasi monocrome, con andamenti per lo più orizzontali che stabiliscono una relazione fra colore e luce e sembrano sospendere i colori nello spazio della tela.
I quadri di Carlo Cego affermano ancora oggi la dimensione poetica dell’astrazione italiana «ritrovando valore vivo della pittura come materia assoluta».
Carlo Cego si è spento a Milano il 17 settembre 2003 e ha voluto essere sepolto ad Otranto.